Il 17 maggio ha debuttato a Matera il Purgatorio, seconda tappa del viaggio del Teatro delle Albe nella Divina Commedia: Massimo Marino apre la nostra newsletter intrecciando tale viaggio al libro Nel nome di Dante, pubblicato da Martinelli per Ponte alle Grazie, in cui il regista e scrittore ravennate racconta la nascita della sua passione per il Sommo Poeta, legandola, in modo commovente, alla memoria del proprio padre. Claudio Vercelli sul “marciare per non marcire” di Salvini: l’imposizione autoritaria, la grande semplificazione, la banalizzazione estrema, e un tempo sempre più segnato da un grande impoverimento culturale, civile e morale. Arianna Agudo e il rapporto tra musica e trance a partire dal libro di Gilbert Rouget Musica e trance. I rapporti fra musica e i fenomeni di possessione. Infine Conversazioni di Gilles Deleuze e Claire Parnet, appena ripubblicati da Ombre Corte: Simone D'Alessandro sulle conversazione come “tracciato di un divenire”, propedeutico al pensiero del molteplice che si oppone al binarismo.
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Massimo Marino Piove, piove a Matera, a fiumi d’acqua, che rifluiscono per le strade lastricate di chianche, pietre, verso il sasso Barisano, verso il sasso Caveoso. Saliamo, una mia amica e io, verso il duomo, per incontrare Marco e Ermanna, Marco Martinelli e Ermanna Montanari, il Teatro delle Albe, una meravigliosa avventura di amore personale e di scavo artistico, nata sui banchi di scuola col fuoco di dire qualcosa di essenziale in questo mondo, allargata negli anni a tanti altri compagni di strada, giovani, meno giovani, cittadini di Ravenna, ragazzi di Scampia, di Diol Kadd in Senegal, di molti altri luoghi. »
Claudio Vercelli
Milano diede i natali al fascismo. Milano ha anticipato tendenze, tra di loro anche antitetiche, che si sono poi consolidate nell’intero Paese. Non può quindi sorprendere che Matteo Salvini, insieme alla sua interlocutrice di sempre, Marine Le Pen, e ad altri astanti del «sovranismo» europeo, cerchi di riconquistare quella che considera la «sua» piazza. Piazza che gli viene contesa da altri pretendenti, a partire dalla sinistra che nel capoluogo lombardo – di antica tradizione socialista – è riuscita comunque, in questi anni, a mantenere un insediamento robusto, limitato solo dal fatto che molte delle intuizioni, delle speranze, dei progetti, dei laboratori incubati e poi in parte abortiti, abbiano dovuto confrontarsi sempre e comunque con la mancanza di una reale prospettiva nazionale. »
Arianna Agudo
«Che cos’è infatti la possessione se non, in ultima analisi, l’invasione di campo della coscienza da parte dell’altro, cioè da parte di qualcuno venuto da “fuori”?», si domanda Gilbert Rouget ad un certo punto del suo Musica e trance. I rapporti fra musica e i fenomeni di possessione, la cui seconda versione francese – rivista e ampliata dall’autore nel 1990 – è stata recentemente pubblicata in italiano da Einaudi, dopo quasi quarant’anni dalla prima edizione dell’80, con una prefazione di Francesco Giannattasio che affianca quella “storica” di Michel Leiris. »
Simone D'Alessandro «Le domande, come qualsiasi altra cosa, si costruiscono: e se non vi lasciano costruire le vostre domande, con elementi raccolti dovunque, con pezzi presi da qualsiasi parte, se ve le “pongono”, succede che non avete gran che da raccontare. L’arte di costruire un problema, questa si è importante: un problema, la sua impostazione, lì si inventa ancor prima di trovare una soluzione. Niente di tutto questo avviene in un’intervista». »
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